Incastonato fra guglie
di bianca roccia tagliente,
stagli le merlate torri nel cielo terso,
testimone di antiche e altere gesta.
Turris eburnea,
culla di memorabili narrazioni,
gratuito dono dalla notte dei tempi,
improvvisa appari allo sguardo
fra intrecci di rami e cespugli
che oscurano la tua vista.
Prezioso scrigno,
memore di notti insonni,
rimbomba ancor fra le tue stanze
un solitario suon di corno
fra il corazzar di mille antenne
e grida e canti e salmi: ferro e fuoco.
Il tuo Signor non alberga più
e tu resisti,
mentre immensi e infiniti cieli
avanzano e velocemente corrono in eterno.