Pubblicato su "Il Sorpasso" di Montesilvano nel mensile di ottobre 2018
Il Sorpasso e l’anima
Sono una new entry della testata giornalistica Il Sorpasso, in cui lavorano persone che non conoscevo ed altre che invece conosco da tantissimo tempo e di cui ho sempre apprezzato l’impegno civile e la personalità. Ritrovandomi con loro, ho ulteriormente apprezzato l’amore per la comunità in cui operano e ho maturato quanto segue.
Nelle corti medievali fra i passatempi preferiti vi erano la lettura e la narrazione delle chanson de geste, che costituivano momento conviviale, in cui si cementavano rapporti d’amicizia, assolvendo un’alta funzione sociale.
La narrazione, la parola evocavano emozioni, sentimenti che univano i cuori e le menti di quel tempo, quando in pochi sapevano leggere e scrivere.
Conseguita l’unità d’Italia, furono banditi concorsi perché gli scrittori di allora concepissero opere con finalità pedagogiche, atte a formare le giovani generazioni del neonato Regno d’Italia. Nacquero così capolavori come il libro “Cuore” di Edmondo De Amicis, “Giannetto” di Luigi A. Parravicini, “Pinocchio” di Carlo Lorenzini. Insomma: “fatta l’Italia, bisognava fare gli Italiani”.
La narrazione, tuttora, rappresenta un traguardo di crescita, un dono. Il dono è diverso dallo scambio. Il dono è offerta di un’intimità, che non aspetta una restituzione.
La narrazione è anche un’esperienza estremamente fisica, corporea che investe la mente, i sensi, etc.. La narrazione è comunione. E’ relazione fra anime per partecipare di uno stesso segreto. Essa comporta un mettersi in gioco, un margine di rischio personale, in cui tutti sono coinvolti, e pertanto in gioco: tanto chi scrive, quanto chi legge o ascolta.
La scrittura e la lettura, oggi, sono un diritto di tutti, almeno nei paesi democratici. Lontano è il tempo in cui era privilegio di pochi. E lontana è la geografia di quei territori nei quali i libri sono, oppure sono stati, bruciati e la stampa “imbavagliata”.
Oggi, nel mondo occidentale, la stampa gode di una libertà di espressione e di informazione rispettosa della pluralità delle idee ed è coraggiosa assertrice delle evidenze oggettive ed inoppugnabili.
Il Sorpasso, fin dalla sua nascita, è stato sempre animato dall’intento di porsi a servizio della propria comunità, la città di Montesilvano. Il Sorpasso narra e rappresenta la comunità che “serve”, Montesilvano, in tutti i suoi aspetti con la vocazione di concorrere alla sua crescita, alla sua evoluzione e sviluppo. Il Sorpasso osserva con gli occhi del cuore. Un cuore che pulsa per la comunità in cui opera. La comunità e il giornale assieme sono in costante cammino. “Crescono” insieme. Il Sorpasso racconta Montesilvano e, nella sua narrazione e informazione, unisce gli intelletti e i cuori dei suoi lettori, tutti proiettati alla comprensione e all’elaborazione degli argomenti proposti. Il Sorpasso dunque adempie un’importante funzione sociale e civica. Il Sorpasso rivela così un’anima che vibra alto, che aspira al bene della collettività e della città in cui opera e per cui si adopera. Il Sorpasso è l’anima di Montesilvano. E’ un giornale periodico che vuole liberamente e incondizionatamente raccontare, informare la propria Comunità.
La libera informazione coincide con il diritto di ogni cittadino ad essere informato. Tale libertà, tale diritto sono garantiti sia dall’art. 21 della Costituzione Italiana sia dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. La libertà di stampa costituisce elemento portante della democrazia.
F.to Gabriella Toritto
Gabriella Toritto

Un giorno due giovani gatti innamorati misero al mondo un bel gattino. Lo chiamarono Albino, poiché, con loro grande sorpresa, il suo pelo era bianco, ma così bianco da sembrare un fiocco di neve.
I genitori accompagnarono Albino anche all’Aquarium dove il piccolo imparò a riconoscere tanti pesci e mammiferi.
E lo condussero anche all’Osservatorio Astronomico dove Albino pianse disperatamente non riuscendo a vedere la cometa di Harley.
Ci vollero tanti anni prima che Albino guarisse. Qualche cicatrice si intravedeva ancora ma era pur sempre un bel micio. Solo lui non ci credeva finché un giorno incontrò una micia molto carina. Si chiamava Roxana.
Tommaso era un topo vivace e ficcanaso, che finiva sempre in un mare di guai. Era più forte di lui la curiosità che lo spingeva ad ardite avventure.

