
Lì c’era un vecchio cane, triste ed infelice per aver perso da poco il padrone.
Il calabrone, scanzonato e sbruffone, nonostante lo vedesse affaticato, si avvicinò al cane e gli disse:
“Srrr …Srrr … Caro cane, mi dispiace darti fastidio. Mi fermo qui perché ho bisogno di rifocillarmi”
Il cane, non volendo ascoltarlo, gli rispose: “Le mie orecchie, logorate dal mondo, sono sorde ai tuoi fastidiosi ronzii. Va’ e torna da dove sei venuto. Ho altro a cui pensare!”
Il calabrone, impavido ed insolente, continuò a ronzare attorno alle orecchie del cane. Questo, infastidito, abbaiò ed abbaiò, sollevando le robuste e pelose zampe.
A tale vista il calabrone, spaventato, si allontanò e tornò da dove era venuto … un paese di boriosi bofonchioni.
Inani superbia tumens
Stupenda l'idea di favole con morale latina!!
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