martedì 3 marzo 2009

Il Calabrone

Un calabrone, nullafacente, ronzava, ronzava a spasso per le vie della città. Verso sera, un po’ stanco, pensò di fermarsi per ristorarsi nei pressi di una cantina.

Lì c’era un vecchio cane, triste ed infelice per aver perso da poco il padrone.

Il calabrone, scanzonato e sbruffone, nonostante lo vedesse affaticato, si avvicinò al cane e gli disse:
“Srrr …Srrr … Caro cane, mi dispiace darti fastidio. Mi fermo qui perché ho bisogno di rifocillarmi”

Il cane, non volendo ascoltarlo, gli rispose: “Le mie orecchie, logorate dal mondo, sono sorde ai tuoi fastidiosi ronzii. Va’ e torna da dove sei venuto. Ho altro a cui pensare!”

Il calabrone, impavido ed insolente, continuò a ronzare attorno alle orecchie del cane. Questo, infastidito, abbaiò ed abbaiò, sollevando le robuste e pelose zampe.

A tale vista il calabrone, spaventato, si allontanò e tornò da dove era venuto … un paese di boriosi bofonchioni.


Inani superbia tumens

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