mercoledì 4 marzo 2009

Lupobianco

Un branco di lupi aveva eletto re del bosco Lupobianco.
Austero, elegante e sempre in tiro, quando Lupobianco camminava per il bosco tutti si prostravano al suo cospetto e gli tributavano onori.

Volevano essere come lui, gagliardo e famelico, vittorioso e gaudente.
Poco importava se fosse bugiardo e ingordo; se azzannasse agnelli innocenti e inermi.
Un giorno, mentre Lupobianco si intratteneva nella radura del bosco, Orsobruno camminava con i suoi piccoli al calar del sole, lì vicino.


A Lupobianco non parve vero di avere a così breve portata di zanna tanta carne tenera e giovane ed esclamò: “Oh, che bei bocconcini per le mie brame!”
Balzò in avanti pronto a leccarsi i baffi, ma si ritrovò dinanzi Orsobruno, il quale, prima ancora che Lupobianco potesse spalancare le fauci, gli graffiò con i feroci artigli gli occhi che iniziarono a sanguinare.
Il capo branco non vedeva più. Barcollava, procedeva tentoni, ululava a più non posso: “Uhuuuuu …..Uhhhh …”.

Anche papà Orsobruno ringhiò ferocemente per richiamare l’attenzione dei compagni.
Intanto uditi gli ululati di Lupobianco, il branco accorse nella radura ma, una volta arrivato, si vide circondato da tanti possenti, ruvidi orsi.
Fu così che i lupi se la diedero a zampe elevate e capirono che c’è sempre qualcuno più forte e potente.

Ubi maior minor cessat

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